Questa mattina a Riglione, di fronte al cimitero, una rappresentanza della nostra associazione, assieme al nostro Presidente Daniele Vannozzi, ha partecipato alla cerimonia per il ricollocamento della statua del maggiore dell’esercito italiano Gian Paolo Gamerra.

Gamerra, medaglia d’oro al valor militare, il 9 settembre 1943, il giorno dopo l’armistizio, fu trucidato dai nazisti a Stagno, insieme a nove dei suoi uomini per essersi rifiutato di consegnare loro mezzi e armi. I corpi furono sepolti nel cimitero di Riglione dai tedeschi che,, quando abbandonarono la zona, fecero saltare le tombe con la dinamite in segno di sfregio. A memoria di questo sacrificio fu installata una statua che, nel 2014, fu divelta dal suo piedistallo a seguito di un atto vandalico e gettata in un fosso poco distante dove fu ritrovata alcuni giorni dopo.

Dopo un restauro, torna oggi nella sua posizione originaria a memoria di un periodo storico buio, che ha segnato la storia italiana ma anche, direttamente, quella delle Pubbliche Assistenze. Nel 1930 il regime fascista iniziò una operazione di scioglimento delle associazioni e di trasferimento alla Croce Rossa di tutti i beni delle associazioni laiche. Anche a Pisa la nostra associazione fu sciolta e la sede, in piazza Gambacorti, fu distrutta.

Nonostante questo, dopo la guerra, i volontari pisani si rimboccarono le mani per ripartire e diventare quel che siamo oggi. Uno di questi, Sergio Breghi, ci ha raccontato lo scorso anno, in occasione del 130° anniversario della nostra fondazione, la sua esperienza da segretario dell’associazione in quel periodo, in un video che potete vedere in questo articolo.

Il valore dell’antifascismo è uno degli elementi fondanti del nostro movimento in quanto i volontari prima di noi sono stati privati della libertà di operare per il bene di tutti. Una libertà riconquistata a caro prezzo e per cui dobbiamo continuare a lottare per evitare che la storia si ripeta.


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